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mercoledì 31 dicembre 

 

Messaggio di Napolitano 

 

Ventidue minuti di discorso per l’ultimo messaggio di fine anno agli italiani del Presidente della Repubblica, il nono e ultimo di Napolitano che ha confermato le imminenti dimissioni per “ragioni di stanchezza e di età” senza però dare una data precisa.

Sono le riforme il tema centrale del suo discorso, quelle istituzionali e quelle socio-economiche, “un percorso che va, senza battute d’arresto, portato a conclusione”- dice. Ed è un messaggio chiaro alle forze politiche a fare presto e a cercare un accordo, a partire dal primo banco di prova che sarà proprio l’elezione del suo successore.

Napolitano la definisce infatti “una prova di maturità e responsabilità nell’interesse del Paese, anche in quanto destinata a chiudere la parentesi di un’eccezionalità costituzionale”.

Nella seconda parte del messaggio, il Capo dello Stato sprona gli italiani a non lasciarsi sconfiggere dalla crisi, nonostante la dilagante disoccupazione, il peso delle ristrettezze e delle nuove povertà. Chiede al Paese di reagire con lo stesso spirito che permise la ricostruzione del dopoguerra, quello dell’”unità nazionale”.

A tutti il Capo dello Stato chiede “uno scatto morale, di unità, di solidarietà” ma anche un intervento per combattete patologie gravi come la corruzione. “Dobbiamo bonificare -dice-  il sottosuolo marcio e corrosivo della nostra società”. La strada tracciata è quella di riacquistare quei “valori morali che non lascino spazio agli italiani indegni” e valorizzino “gli italiani di valore, che portano le eccellenze nel mondo”.

Quello che Napolitano chiede è lo sforzo della reazione e “bisogna farlo -scandisce- insieme, società civile, Stato, forze politiche senza eccezione alcuna. Solo riacquisendo intangibili valori morali la politica potrà riguadagnare e vedere riconosciuta la sua funzione decisiva”.