Carlo Lizzani, registra, entrato al Centro sperimentale negli anni 40 descrive l'atmosfera "fascista" e conservatrice di quegli anni, nella quale però veniva lasciata ai giovani studenti della Scuola di Cinema massima libertà nella scelta dei film da vedere. Da studente insegnante del centro, Lizzani descrive la sua esperienza di aiuto regista e poi di regista di grandi film.